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IL CORPO PARLANTE

X Congresso de la AMP,

Rio de Janeiro 2016

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“Non c’è equivalenza: è l’unica cosa, l’unico appiglio su cui si regge quello

che nel parlessere, nell’essere umano, si chiama rapporto sessuale. Non è forse

quanto ci dimostra quella che chiamiamo clinica, che è un altro uso del letto?”

p. 97

II /d. Altri testi

Discorso ai cattolici

(1960)

in Dei Nomi–del–Padre seguito da Il

trionfo della religione

. Einaudi, Torino, 2006

“La Cosa è dunque ciò che, in qualsiasi vivente venga ad abitare il discorso e si

proferisca in parole, marca il posto in cui egli patisce del fatto che il linguaggio si

manifesta nel mondo. È così che l’essere appare ovunque l’Eros della vita trova il

limite della sua tendenza unitiva.”

p. 85

Io parlo ai muri

Sapere, ignoranza, verità e godimento

(1971), in

Il

mio insegnamento e Io parlo ai muri

. Astrolabio, Roma, 2014

“Comunque non ci sono due classi di esseri parlanti, quelli che si governano

seguendo il principio di piacere e il principio di realtà, e quelli che sono al di là

del principio di piacere, soprattutto perché clinicamente, come si dice –ed è il

caso di dirlo–, sono proprio gli stessi.”

p. 109

“La dimensione per cui l’essere parlante si distingue dall’animale è certamente

data dal fatto che c’è in lui una falla beante per cui potrebbe perdersi, con cui gli

sarebbe permesso di agire sul corpo o sui corpi, non importa se è il suo o quello

dei suoi simili, o anche quello degli animali che lo circondano, per farne sorgere,

a loro o a proprio beneficio ciò che, in termini propri, si chiama godimento.”

p. 110

“È una cosa importante perché, grazie al progresso di quella che chiamiamo

scienza, stiamo spingendo molto lontano una quantità di faccenduole che si

situano al livello del gamete, al livello del gene, al livello di un certo numero

di scelte, di cernite, chiamate in vari modi, meiosi o altro, e che sembrano

proprio delucidare qualcosa che accade in relazione al fatto che la riproduzione,

perlomeno in una certa zona della vita, è sessuata. Solo che tutto ciò non ha

assolutamente nulla a che fare con quanto concerne il rapporto sessuale, nella

misura in cui è oltremodo certo che nell’essere parlante c’è, attorno a questo

rapporto in quanto fondato sul godimento un ventaglio davvero sbalorditivo nel

suo dispiegamento.”

p. 113

“D’altro canto ciò a cui conduce il godimento non ha niente a che fare in senso

stretto con la copulazione, in quanto questa è, diciamo così, il modo usuale –ma

cambierà– in cui, nella specie dell’essere parlante, ha luogo la riproduzione.

In altri termini c’è una tesi: non c’è rapporto sessuale –mi riferisco all’essere

parlante– e c’è un’antitesi che è la riproduzione della vita.”

p. 114

Io parlo ai muri – Dell’incomprensibilità e di altri temi

(1971), in

Il

mio insegnamento e Io parlo ai muri

. Astrolabio, Roma, 2014

“Ho detto l’

essere

perché, dal tempo in cui la filosofia gira in tondo su un certo

numero di punti, mi sembra acquisito che l’essere parlante è per il fatto di essere

parlante (chiedo venia per il primo essere) che viene all’essere, insomma, che ne

ha la sensazione. Naturalmente, non ci arriva, fallisce. Ma questa dimensione

dell’essere, aperta all’improvviso, possiamo dire che per un lungo periodo ha

interessato il sistema… per lo meno dei filosofi.”

p. 123

“Di che cosa sto parlando? Ebbene, di nient’altro se non di quelli che

chiamiamo nel linguaggio corrente uomini e donne. Su questi uomini e su

queste donne in quanto tali noi non sappiamo niente di reale.

Non si tratta di cani e di cagne. Si tratta di ciò che sono realmente coloro che

appartengono a ognuno dei sessi a partire dall’essere parlante. Non c’è qui

ombra di psicologia. Uomini e donne: sono qualcosa di reale.”

p. 129

“Non sto dicendo che la parola esiste perché non c’è rapporto sessuale – questo

sarebbe assurdo. Non dico nemmeno che non c’è rapporto sessuale perché c’è

la parola. Ma non c’è rapporto sessuale perché la parola funziona a un livello,

di cui il discorso psicoanalitico ha scoperto la preminenza, specificando l’essere

parlante, in tutto ciò che è dell’ordine del sesso, vale a dire il sembiante.”

p. 130

“Sembra che nessuno si sia reso conto che la questione è interamente a livello

della dimensione del godimento, vale a dire del rapporto dell’essere parlante con

il suo corpo, dato che non c’è altra definizione possibile del godimento.Nella

specie animale chi gode del proprio corpo? E in che modo? Ne abbiamo qualche

traccia tra i nostri cugini, gli scimpanzé, che si tolgono l’un l’altro i parassiti con

tutti i segni del più vivo interesse. Da che cosa dipende il fatto che nell’essere

parlante il rapporto con il godimento è molto più elaborato? La psicoanalisi ha

scoperto che dipende dal fatto che il godimento sessuale emerge prima della

maturità che porta lo stesso nome. La qual cosa sembra sia sufficiente a rendere

infantile tutto ciò che concerne questa gamma, indubbiamente corta, ma non

senza varietà, di godimenti qualificati perversi.”

p. 131

Jacques Lacan